Storie di italiani che tornano a casa – Lorenzo Meneghetti

Lorenzo ha vissuto tante vite professionali.

🔬 La ricerca in Università, che l’ha portato fino a Harvard.
🚀 Entrare in una startup early stage a Londra, e lavorare per farla crescere.
👩🏼‍💻 La consulenza tecnologica, che gli permette di aiutare le aziende italiane a crescere e essere competitive.

Per lui, tornare in Italia dopo cinque anni a Londra non ha significato chiudere un capitolo, ma iniziarne uno nuovo.

Episodio #40 di ‘Storie di italiani che tornano a casa’

Lorenzo Meneghetti inizia la sua carriera a Padova come ricercatore presso l’Università degli Studi di Padova, dove ottiene la laurea magistrale in Bioingegneria e Ingegneria biomedica. Lì svolge il Dottorato facendo ricerca sul pancreas artificiale, e entra in un team di ricerca che ha sede negli USA, trasferendosi prima a San Diego in un’azienda di dispositivi medici e poi a Harvard. 🎓

Nel 2020 termina il suo percorso accademico e nel 2021 si trasferisce a Londra per lavorare in Sava – startup biotech agli inizi, con meno di dieci dipendenti e un’idea ancora tutta da costruire. 👷🏼

L’esperienza è intensissima totalizzante, e Lorenzo contribuisce attivamente a creare da zero un microsensore da un ufficetto “sopra a un pub nel centro di Londra”. Nel frattempo Sava cresce, riceve molti finanziamenti e i dipendenti arrivano a cinquanta: Lorenzo diventa Head of Data, guidando il team e lavorando su algoritmi, dati clinici e soluzioni software per la produzione.

Dopo 4 anni di stimoli e di crescita, nel 2025 Lorenzo sente però la necessità di ritrovare un contatto più diretto con le persone e di rimettere radici, e inizia a valutare l’idea di tornare in Italia. Vuole però continuare a lavorare su progetti interessanti – e ci riesce, approdando in beanTech, una società di consulenza con sede in Veneto ma con un team internazionale 🌍 che contribuisce all’upgrade tecnologico dei distretti italiani, aiutandoli ad adottare le soluzioni tech più avanzate.

Oggi vive vicino a Venezia, lavora come Data Scientist e si occupa di piattaforme dati e generative AI.

Abbiamo chiesto a Lorenzo com’è stato il suo rientro.

❤️⁠ ⁠Ci dici una cosa che ti ha sorpreso in positivo?

Una cosa che mi ero dimenticato: la capacità delle persone di capirti al volo, anche senza troppe parole.
Nella mia esperienza, in Italia c’è una sensibilità umana maggiore, un modo più autentico di creare un clima positivo intorno a te senza risultare forzati. Questo lato umano, spesso dato per scontato, fa davvero la differenza.

🌎 ⁠⁠C’è qualcosa che ti manca dell’estero?

Mi manca la contaminazione culturale, la condivisione di esperienze con persone che hanno vissuti completamente diversi dal tuo. A volte questo significava anche non avere punti di riferimento comuni o fare più fatica a entrare in dialoghi profondi. Però ti arricchisce, ti apre a prospettive nuove e ti fa crescere. Poi i loro sguardi sul mondo te li porti dietro per sempre e li condividi a tua volta.

💡 Un consiglio che daresti a chi sta valutando se tornare?

Non esiste una scelta perfetta. L’Italia ha i suoi pro e i suoi contro e se hai vissuto all’estero li conosci bene entrambi. Ma resta pur sempre casa e se a un certo punto senti di volerla di nuovo non aver paura di tornare. In ogni caso non è una decisione definitiva, puoi sempre cambiare idea e ripartire quando vuoi 😜

Grazie Lorenzo per esserti raccontato a Pietro!

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