Storie di italiani che tornano a casa – Valeria Croce

La storia di Valeria è un viaggio tra culture e paesi diversi e parla della possibilità di costruirsi una carriera di successo all’estero, come di quella di tornare a casa. Per lei, dopo tanti anni a Londra, rientrare è stato una fortuna sia dal punto di vista personale sia da quello economico, riuscendo ad acquistare casa grazie agli incentivi fiscali italiani prima che la pandemia influenzasse il mercato immobiliare. A volte la mancanza dell’ambiente di lavoro dinamico e multiculturale sperimentato all’estero si fa sentire, ma il ritorno alle sue radici le ha permesso di riscoprire valori che oggi, in questa fase della vita, considera fondamentali.

🎙️Episodio #39 di ‘Storie di italiani che tornano a casa

L’avventura all’estero di Valeria Croce inizia nel 2017 quando, a pochi anni dalla laurea magistrale in Marketing e Psicologia delle Organizzazioni presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e alcune esperienze lavorative nel settore in ambito Sales e Recruiting, accetta una posizione come Global Associate Consultant presso Esade International a Londra.

L’opportunità la entusiasma da subito perché le offre l’occasione per lavorare su progetti internazionali nelle funzioni Marketing, Vendite e Digital, concentrandosi su ruoli esecutivi per le principali aziende FMCG in Asia Pacifico, America Latina, Europa e Africa. E infatti Valeria ottiene un successo dopo l’altro, e viene anche premiata come “International Employee of Esade” per il Q2 2017.

Nel marzo 2018, decide di cambiare industry, entrando come Recruitment Consultant per il settore farmaceutico presso SRG, sempre a Londra. Qui si occupa per un anno di soluzioni di reclutamento per le Life Sciences in UK ed Europa.

La sua voglia di cambiare non si ferma, e nell’aprile 2019 approda in McArthurGlen Group, leader europeo nella gestione di outlet di design, come Talent Acquisition Specialist per UK, Spagna, Italia e Grecia. Dal loro ufficio centrale di Londra gestisce il processo di reclutamento a 360° per le divisioni aziendali dell’Europa meridionale, lavorando anche allo sviluppo della strategia di employer branding.

Dopo anni di carriera consolidata, nel maggio 2020 arriva però una notizia che la impatta anche a livello personale: dopo il Covid, il suo contratto in McArthurGlen viene interrotto a causa della crisi sanitaria mondiale.

Questo momento di incertezza la porta a riflettere profondamente sulle sue priorità e, insieme al partner, sceglie di tornare in Italia. Qui si sposa, si ricongiunge alla sua famiglia di origine, e diventa mamma.

Oggi Valeria vive a Milano e si occupa di recruitment e HR services in JLL, società di consulenza internazionale specializzata in servizi immobiliari e gestione di capitali.

Le abbiamo chiesto com’è stato il suo rientro.

❤️⁠ ⁠Ci dici una cosa che ti ha sorpreso in positivo?

Qui ho riscoperto il valore della vicinanza alla famiglia, che è diventato ancora più importante per me da quando sono diventata mamma. La riscoperta dell’importanza dei legami familiari, specialmente nel contesto della maternità, è effettivamente uno degli aspetti più apprezzati della cultura italiana. In Italia, il supporto familiare rappresenta una risorsa preziosa che in altre culture può mancare!
Inoltre ho trovato vantaggiosi gli incentivi fiscali disponibili in Italia e grazie a questi sono riuscita ad acquistare una casa prima della pandemia di COVID – una decisione che si è rivelata particolarmente fortunata dato l’andamento del mercato immobiliare negli anni successivi.

💪 Hai incontrato una difficoltà inaspettata nel rientro? Come l’hai affrontata?

Una volta tornata in Italia, mi sono dovuta impegnare a capire i processi e rispettare tante scadenze. All’estero ero abituata a procedure più snelle e digitalizzate, quindi l’impatto con la burocrazia italiana è stato davvero pesante. Ho dovuto affrontare documenti su documenti per ogni aspetto: dalla residenza, all’assistenza sanitaria, alla richiesta del permesso di soggiorno per mio marito. Una volta uscita da questo “shock culturale” devo dire che ora mi sento preparata ad affrontare qualsiasi richiesta 😅
Oggi lavoro nella amministrazione del personale quindi direi che sono uscita a pieno da questo impasse.

🌎 ⁠⁠C’è qualcosa che ti manca dell’estero?

Mi manca molto la cultura aziendale giovane, inclusiva e dinamica che ho vissuto all’estero prima del COVID. Ogni giorno, anche in ufficio, potevo conoscere personalità nuove e arricchirmi delle storie degli altri. Mi manca anche sentirmi parte di un ambiente super diversificato, dove potevo avvicinarmi a valori e culture diverse e prendere il meglio da ognuna. Quella varietà di esperienze e prospettive era davvero stimolante.
E poi mi manca la necessità/opportunità di uscire dal mio comfort zone e sfidare me stessa e i miei limiti quotidianamente.

💡 Un consiglio che daresti a chi sta valutando se tornare?

Se stai valutando se tornare in Italia, ti consiglierei di riflettere profondamente sulle tue priorità di vita attuali. Pensa a cosa conta davvero per te in questo momento: il supporto familiare e le radici culturali possono essere preziosi, specialmente se stai pensando di costruire una famiglia, ma potresti dover rinunciare a parte del dinamismo professionale e della diversità culturale che hai sperimentato all’estero. Non è detto, ma sicuramente è una possibilità da mettere sulla bilancia.

Grazie Valeria per esserti raccontato a Pietro!

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