Storie di italiani che tornano a casa – Alberto Billato

“Per mesi mi è sembrato di essere in vacanza, anche se lavoravo tantissimo.”
È così che ricorda il suo primo anno di rientro in Veneto, dopo anni vissuti nel Regno Unito. Una sensazione di benessere inattesa, fatta di luce, relazioni ritrovate e piccoli piaceri quotidiani. Senza nascondere le sfide del percorso, Alberto Billato condivide riflessioni e spunti preziosi per chi sogna, o teme, un ritorno.

🎙️Episodio #29 di ‘Storie di italiani che tornano a casa

Dopo la laurea in Economia delle Imprese Internazionali all’Università Ca’ Foscari, Alberto si trasferisce a Praga con un Erasmus Placement, un’esperienza che lo avvicina al mondo del lavoro fuori dall’Italia e segna il primo passo verso una carriera europea.

Nel 2010 si trasferisce in Inghilterra per lavorare nel settore editoriale a Bath, in un ruolo orientato al mercato italiano. Si sposta poi a Portsmouth, dove inizia un percorso di crescita tra scale-up e multinazionali: prima in Wiggle, nel settore sportivo digitale, poi in De’ Longhi, dove si occupa di lanciare da zero il canale e-commerce B2C e di guidarne l’espansione a livello globale, con frequenti periodi all’estero tra New York, Dubai e Hong Kong.

Dopo sette anni nel Regno Unito, nel 2017 rientra in Italia per assumere un ruolo dirigenziale in Stiga, gruppo industriale in fase di rinnovamento digitale. Seguono tre anni in Videndum (ex Manfrotto), prima di approdare a Decathlon Italia come Direttore Commerciale del canale ecommerce. Vive a Padova, dove ha scelto di costruire una nuova quotidianità che coniuga ambizione professionale e qualità della vita.

Abbiamo chiesto ad Alberto com’è stato tornare a casa dopo tanti anni:

❤️ Cosa ti ha sorpreso in positivo? Quando sono rientrato in Italia alla fine del 2017 per lavorare a Castelfranco Veneto, ho scelto di vivere a Treviso. Venivo da anni intensi in Inghilterra e, nonostante l’impegno richiesto dal nuovo ruolo, mi sono sentito come in vacanza per mesi.

La luce del sole al mattino, la possibilità di decidere nel weekend se andare al lago, in montagna o al mare, la qualità del cibo e la varietà culturale a portata di mano. Tutto questo mi ha restituito un senso di benessere che non provavo da tempo. Mi svegliavo e andavo a lavorare felice, senza quella sensazione di pesantezza che spesso accompagna un nuovo inizio. In più, dopo anni all’estero, ho ritrovato la mia famiglia, gli amici storici, e una socialità più spontanea. È stato un rientro pieno, umano e gratificante.

🌍 C’è qualcosa che ti manca dell’estero? Sì, qualcosa mi manca, anche se nel bilancio generale oggi non ho rimpianti. Quello che ricordo con più chiarezza è una certa leggerezza nella gestione della vita quotidiana. All’estero, almeno nella mia esperienza nel Regno Unito, tutto era più semplice: dall’affittare casa al cambiare operatore telefonico, dal prendere un’auto al ricevere un servizio. Anche l’interazione con la pubblica amministrazione era più diretta e digitale.

Un’altra cosa è il modo di lavorare. In Italia persistono ancora alcune logiche legate all’anzianità, alla permanenza in azienda e alla gerarchia tradizionale. All’estero ho respirato una cultura più orientata alla meritocrazia e alla valorizzazione delle competenze, indipendentemente dall’età o dal tempo trascorso in azienda. Detto questo, va detto anche che molto sta cambiando: alcune realtà in Italia si stanno evolvendo in fretta, soprattutto quando il management ha una visione internazionale. E questo mi fa ben sperare per chi, come me, decide di rientrare.

💡 Una cosa che hai imparato o un suggerimento che daresti? Quando si torna in Italia, o anche quando si parte, è fondamentale farsi qualche domanda in più sul contesto in cui ci si inserirà. Non solo il ruolo o la retribuzione, ma proprio la cultura aziendale: come si prendono le decisioni? Come si comunica? Che valore hanno competenze, esperienza, diversità?

Chiedere, osservare, capire prima può fare la differenza tra un’esperienza riuscita e una frustrante. Soprattutto se si arriva da ambienti molto diversi, con aspettative diverse.

Il lavoro occupa una parte enorme della nostra vita: vale la pena scegliere bene dove e con chi.

Grazie ad Alberto per esserti raccontato a Pietro! 🚀

Storie di italiani che tornano a casa – Alberto Billato

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