Radici italo-svedesi.
Esperienze in Cina, Australia, Portogallo..
La vita di Sebastian Cardassi Zetterquist è un viaggio intorno al mondo.
Che si conclude proprio dov’era iniziato.
A Milano, in Italia. Il perché ce lo racconta lui.
🎙️Episodio #24 di ‘Storie di italiani che tornano a casa
Madre svedese e padre italo-spagnolo, Sebastian nasce a Stoccolma 🇸🇪 ma dai 4 anni in poi vive stabilmente a Milano. Durante gli studi, esperienze lavorative in Svezia come istruttore di vela, Grecia 🇬🇷 come animatore turistico e Shanghai 🇨🇳 come rappresentante per un artista italiano durante Expo 2010.
Una volta laureato alla Libera Università Vita-Salute San Raffaele, parte per l’Australia 🇦🇺 dove rimarrà due anni svolgendo i lavori più disparati (imbustatore di ghiaccio, cuoco e addetto ai cavalli). Poi esperienza ad Oslo 🇳🇴 come barista, conditi da due anni a Milano, dove di giorno lavora in un’agenzia per eventi e la sera in un bar.
Infine, si trasferisce a Lisbona 🇵🇹 per 8 anni dove incontra la moglie e dove nasce la loro prima figlia. Inizia lavorando in un call center internazionale in Fujitsu, esperienza incredibile sulla quale si ripromette di scrivere un libro, per poi passare a lavorare in Sales per aziende IT tra cui Cisco ed OutSystems.
Nel 2022, dopo un’offerta da un’azienda americana e tante considerazioni, decide di trasferirsi a Milano 🇮🇹 per avvicinarsi alla famiglia e lavorare da remoto – famiglia che nel frattempo si allarga con la nascita della seconda figlia. Al momento è in fase di transizione dal mondo dell’influencer marketing al mondo dell’AI per una realtà europea molto interessante.
Abbiamo chiesto a Sebastian com’è stato il suo trasferimento in Italia:
❤️ Dicci una cosa che ti ha sorpreso in positivo? In realtà più cose, tra cui la velocità di adattamento della mia famiglia, il calore umano, la passione, l’inventiva e quel pensare all’italiana che ci contraddistingue dal resto del mondo (sia in positivo che in negativo). Il fatto di apprezzare molto di più il nostro paese dopo tanti anni all’estero e le piccole cose che prima si davano per scontate, oltre a quanto sia cambiata e cresciuta la città pur mantenendo intatte le tradizioni e le vecchie abitudini. Infine, riuscire a dare veramente valore al mio tempo, lavorando in remoto dalla pandemia in avanti.
🌍 C’è qualcosa che ti manca dall’estero? La spensieratezza del non avere niente da perdere e quindi saper godersi molto di più il momento e vivere un po’ alla giornata. Lo stimolo di convivere quotidianamente con culture diverse, fare parte di quella comunità di expat che diventa inevitabilmente il tuo riferimento e poi diciamolo, andare a mangiare pesce fresco in riva all’oceano Atlantico ha sempre un fascino particolare!
💡Una cosa che hai imparato o un suggerimento che daresti? Ripartire da zero può spaventare ma sapere chi si è oggi, plasmati da tutte quelle esperienze, condivisioni ed incontri avuti lontano da casa, dal proprio angolo di sicurezza e zona di conforto, dà una consapevolezza ed un valore difficilmente replicabili con altre esperienze. Rispetto a quando sono partito che ero da solo, a quando ho deciso di rientrare che eravamo una famiglia vera e propria, ovviamente le priorità cambiano e bisogna pensare ad una visione molto più ampia e lungimirante ed in questo caso abbiamo voluto mettere al primo posto il benessere familiare, l’istruzione, la sanità e via dicendo. Come consiglio direi: “Partite, mettetevi in gioco, portate il vostro bagaglio e la vostra storia con orgoglio!”, si cresce tantissimo con tutti quei piccoli step che tante volte ti fanno chiedere che cosa tu stia facendo o se non stia effettivamente sprecando il tuo tempo. Come dice infatti Lao Tzu, ‘a journey of a thousand miles begins with a single step’.
Grazie a Sebastian per esserti raccontato a Pietro! 🚀